La Playa o Plaia è il litorale costiero sabbioso che si estende per circa 18 km dal porto di Catania fino ad Agnone Bagni (in provincia di Siracusa). Tutta questa area, fin dal secondo dopoguerra, è stata oggetto di speculazioni edilizie e turistiche, minacciando e/o distruggendo la fauna presente.
Andiamo alla Playa, finalmente il mare è pulito…
La parte di Playa all’interno del territorio urbano (circa 6 dei 18 km circa) era, fino agli anni ‘60, un ampia zona boschiva dove si trovavano diverse specie animali; sulla spiaggia adiacente si trovavano alcune barche da pesca e qualche occasionale bagnante.
La costruzione della variante litoranea della Strada Statale 114 “Orientale Sicula” (collegante Messina a Siracusa) negli anni ‘70 comportò la rivalutazione di quel pezzo di territorio cittadino. Questo progetto di rivalutazione rientrava in vari progetti urbani – come successo, per esempio, con lo sventramento parziale del quartiere di San Berillo tra gli anni ‘50 e ‘60 -, di attrattiva e potenziamento della borghesia locale.
Le amministrazioni comunali, durante gli anni ‘70 e ‘80, cominciarono a concedere concessioni per la costruzione di alberghi e autorizzazioni per gli stabilimenti balneari alla Playa e, complice la ristrutturazione dell’aeroporto di Catania in quel periodo, si cominciarono a registrare non solo un progressivo aumento di turisti ma anche ad un interesse dei politici locali e dei clan mafiosi (insediatisi dopo la morte violenta di Giuseppe Calderone).
I cambi di potere avvenuti dagli anni ‘90 fino ai giorni nostri non hanno fatto diminuire l’interesse per questa parte del territorio urbano. L’ambizioso “Piano Urbanistico Attuativo-Variante Catania Sud (PUA-VCS)”1 era un progetto di mezzo miliardo di euro che prevedeva la costruzione di un grandissimo centro polifunzionale: un Palazzo dei Congressi, un’acquario con annessa galleria commerciale, un parco divertimenti e numerose strutture sportive. La messa in opera del progetto venne sospesa non tanto per le proteste per la cementificazione selvaggia e le infiltrazioni mafiose 2 ma perché la borghesia locale aveva rimesso gli occhi nei quartieri del centro di Catania 3 – in particolare a San Berillo4.
…non più pesce puzzolente, ma acqua fluorescente!
Il 10 Luglio 2019 scoppia un grave incendio alla Playa di Catania. Stando a quanto riportato da una testimonianza5 l’incendio di origine dolosa sarebbe partito dal distributore di benzina, investendo alcuni stabilimenti balneari e il boschetto. Il sopralluogo e le uscite puramente propagandistiche sul “Piano rischio incendi” del presidente della regione Sicilia Nello Musumeci dimostrano di voler preservare l’industria turistica locale ad ogni costo e, cosa assai importante, continuare gli atti speculativi. Una dimostrazione recente ce l’abbiamo con il “Dipartimento delle finanze e del credito” dell’Assessorato dell’Economia della Regione Sicilia: attraverso la Delibera 306 del 4 Settembre6 vengono elencati 157 immobili e terreni da vendere; tra questi troviamo due lotti della Playa di Catania grandi rispettivamente 19mila e 2700 mq. Il problema sorto da questi immobili è la mancanza di un valore economico; ciò ha portato la “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia” a convocare un audizione per chiedere spiegazioni all’assessore regionale per l’economia Gaetano Armao. L’audizione, pur essendo stata segretata, ha fatto scatenare il mainstream locale (La Sicilia e Meridionews in particolare) i quali hanno agitato, e non a torto, lo spettro del censimento milionario per 4400 immobili e la pessima gestione della fu Sicilia Patrimonio Immobiliare (SPI)7.
La messa in vendita di questi immobili e terreni senza conoscere il valore economico è l’ennesimo tentativo dell’attuale classe politica e borghese locale nello spartirsi eventuali guadagni – specie se nel mezzo vi sono le costituzioni delle ZES8. Il caso montato dai Cinque Stelle, parte della sinistra catanese e, a traino, dall’attuale amministrazione comunale 9 sul recente caso di vendita di una parte incendiata del Boschetto della Playa per 26mila euro10, è un falso problema in quanto l’attuale legislazione in materia di incendi impedisce qualsiasi costruzione di edifici per 10 anni 11. Di conseguenza l’area citata, pur ricadendo nel PRG del PUA-VCS, è inutilizzabile rispetto ai due lotti che la regione vorrebbe mettere in vendita.
Risulta chiaro come su questa vicenda non abbiamo solo il problema speculativo in corso d’opera ma anche quello propagandistico di compagini politiche (sia di destra che di sinistra) in cerca di rifarsi una verginità. 12
Note
1 Link: https://www.comune.catania.it/amministrazione-trasparente/pianificazione-e-governo-del-territorio/atti-di-pianificazione-vigenti/piano-urbanistico-attuativo/
2“Pua, l’ombra di Cosa nostra sui soci di Bissoli. Chi sono i fondatori della società Stella Polare”, meridionews dell’11 Novembre 2015. Link: https://catania.meridionews.it/articolo/38001/pua-lombra-di-cosa-nostra-sui-soci-di-bissoli-chi-sono-i-fondatori-della-societa-stella-polare/
“Ciancio, la mafia e i poli commerciali di mezza Sicilia”, I Siciliani Giovani del 23 Marzo 2019. Link: https://www.isiciliani.it/ciancio-la-mafia-e-i-poli-commerciali-di-mezza-sicilia/
Su questa vicenda del PUA e delle infiltrazioni mafiose, leggere anche l’interrogazione parlamentare di Nuti e Grillo del 19 Gennaio 2016. Link: https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/182801
3Vedere “Turismocrazia”, “Parte Prima: Il tessuto urbano”. Link: https://gruppoanarchicochimera.noblogs.org/files/2018/09/Turismocrazia.pdf
4Vedere “Con l’acqua alla gola”. Appunti per uno studio sulla ristrutturazione borghese in Sicilia”, “Sulla riqualificazione di San Berillo e il processo di gentrificazione”. Link: https://gruppoanarchicochimera.noblogs.org/files/2019/05/%E2%80%9CCon-lacqua-alla-gola%E2%80%9D.-Appunti-per-uno-studio-sulla-ristrutturazione-borghese-in-Sicilia.pdf
5 “Fiamme al distributore di benzina. La testimonianza dei lettori”, Cataniatoday del 10 Luglio 2019. Link: https://www.cataniatoday.it/video/fiamme-al-distributore-di-benzina-la-testimonianza-dei-lettori-video-10-luglio-2019.html
6Link: https://livesicilia.it/wp-content/uploads/2019/09/immobili-da-dismettere-dalla-Regione-siciliana.pdf
7La SPI era una partecipata al 75% dalla Regione Sicilia ed è in via di liquidazione; nel 2007 vendette 33 palazzi ad un Fondo – il cui capofila era la società Pirelli Re -, facendo guadagnare alla Regione 179 milioni di euro. Dentro questi palazzi, però, vi erano sedi di assessorati ed enti regionali; per risolvere la questione, l’amministrazione regionale dell’epoca riuscì a farsi affittare per venti milioni di euro le sedi appena vendute.
8Un esempio calzante è il territorio di Paternò. Come riportato nel documento pdf della nota 6, nelle pagine 1 e 2 sono riportati i terreni e fabbricati della zona Sferro (area agricola in forte crisi). Il fatto che la Regione Sicilia abbia assegnato a Paternò una ZES (citato in “Salvini in Sicilia”. Link: https://gruppoanarchicochimera.noblogs.org/post/2019/08/23/salvini-in-sicilia/) e voglia vendere i lotti citati nel documento della nota 6, evidenzia come l’amministrazione regionale voglia attrarre velocemente degli investitori.
9“L’Amministrazione Comunale farà quanto nelle proprie possibilità perché il boschetto della Plaia rimanga ancora tutto di proprietà pubblica. La decisione dell’Agenzia del Demanio di vendere un’ampia porzione del parco cittadino è sbagliata e immotivata, perché non considera gli interessi pubblici di un’area di grande valore ambientale che deve rimanere libera e aperta alla fruizione. Già lunedì valuteremo sotto il profilo legale le azioni più efficaci per evitare che si consumi la cessione di un bene di cui, in ogni modo, va mantenuta l’appartenenza al patrimonio collettivo”, “Boschetto della Plaia in vendita. Pogliese: “Decisione sbagliata”, Catanialivesicilia del 15 Settembre. Link: https://catania.livesicilia.it/2019/09/15/boschetto-della-plaia-in-vendita-pogliese-decisione-sbagliata_507183/
10Dettaglio Scheda – LOTTO 24 – CTB0047 (Boschetto della Plaja). Link: https://venditaimmobili.agenziademanio.it/AsteDemanio/sito.php/immobile?id-immobile=11864
11Secondo l’articolo 10, comma 1 della Legge 21 novembre 2000, n. 353 “Legge-quadro in materia di incendi boschivi”, è vietato “per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive”. Link: https://www.camera.it/parlam/leggi/00353l.htm
12 Dopo che l’Agenzia del Demanio ha ritirato l’offerta di vendita del Boschetto della Playa, Pogliese ha dichiarato in modo entusiasta come l’ente citato abbia “accolto la nostra formale richiesta di stralciare dall’avviso di vendita il lotto del boschetto, al fine di garantire la conservazione del carattere pubblico del terreno […] Il boschetto è salvo: la concreta dimostrazione che quando si opera tutti insieme nella stessa direzione, per l’interesse di Catania, i risultati arrivano.”
“Boschetto Plaia, Agenzia del demanio non vende. Pogliese: “Hanno vinto Catania e i Catanesi”, CataniaToday del 17 Settembre. Link: http://www.cataniatoday.it/cronaca/boschetto-plaia-no-vendita-agenzia-demanio-pogliese-17-settembre-2019.html