Fumo d’Ungheria

Articolo diviso in due parti e comparso su Umanità Nova il 9-16 Giugno. Firmato LaHyena e Lorenzetto

Premessa
La campagna elettorale portata avanti dal Fiatal Demokratàk Szovetsége (FIDESZ)[1] nelle elezioni europee in Ungheria ha posto come obiettivi il voler combattere l’invasione della massa di migranti che “premono dai confini d’Europa” e difendere le radici cristiane d’Europa.[2]
La vittoria alle elezioni europee in Ungheria del FIDESZ ha spinto il suo leader, nonché primo ministro dell’Ungheria, Viktor Mihály Orbán a definire ciò come importante in quanto “gli ungheresi ci hanno dato il compito di fermare l’immigrazione in tutta Europa” e di “proteggere la cultura cristiana in Europa”.[3]
Questa vittoria fa il paio con quella dei partiti conservatori ed euro-scettici dei paesi aderenti al Gruppo di Visegrád (V4) come l’Akce Nespokojených Občanů (ANO)[4] in Repubblica Ceca e del Prawo i Sprawiedliwość (PiS)[5] in Polonia; nella Slovacchia vi è stata la vittoria di un partito pro-europeo (Progresívne Slovensko)[6] ma anche l’avanzata di un partito neo-fascista come il Ľudová strana Naše Slovensko (LsNS)[7] – di cui Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, si è ritenuto soddisfatto.[8]
Alla luce di questa situazione, Orbán ed i suoi alleati del Gruppo di Visegrád mettono in difficoltà i partiti europeisti, specie da un punto di vista economico e sociale.

L’aspetto economico
L’Ungheria, a livello geografico, si trova in una posizione strategica per la logistica in quanto attraversata da tre “futuri” corridoi pan-europei (Corridoio Mediterraneo, Corridoio Orientale/Mediterraneo Orientale e Corridoio Reno-Danubio) e gode di consistenti contributi UE (21,9 miliardi di euro).
Per attrarre investitori stranieri il governo abbassa l’aliquota sui redditi societari al 9%, facendo diventare l’Ungheria un importante centro di smistamento di merci ed un ponte tra Oriente e Occidente.
La strategia industriale nota come “Irinyi Plan” (inaugurata dal governo nel 2016) ha come obiettivo l’aumento della produzione industriale portandola dall’attuale 23,5% al 30% entro il 2020 (con una crescita annua del 7%).[9] I settori coinvolti (industria della difesa, autoveicoli, macchinari specializzati, industria della salute farmaceutica, strumenti ospedalieri, erbe medicinali, turismo, produzione alimentare, green economy e tecnologie dell’informazione e della comunicazione) serviranno a generare una crescita economica basata su innovazione, competitività, rafforzamento delle esportazioni e creazione di posti di lavoro.[10] Il tentativo è quello di uscire dalla dipendenza dell’industria automobilistica e creare manodopera specializzata in altri settori.[11]
Stando ai dati del Központi Statisztikai Hivatal, nel primo quadrimestre del 2019 il PIL ungherese è cresciuto del 5,3% grazie ai settori delle costruzioni, della manifattura e delle attività finanziarie e assicurative. Con una crescita annuale costante, il governo ha erogato sovvenzioni a fondo perduto attraverso la Legge LXXXI “Imposta sulle Società ed Imposta sui Dividendi” (1996).[12] All’interno di questa legge vi è il sistema di contribuzione TAO dove le aziende possono supportare finanziariamente le società sportive, le organizzazioni artistiche e le produzioni cinematografiche. Il problema di questo “supporto” sono i possibili finanziamenti indiretti ai partiti da parte di quelle aziende che “sponsorizzano” le società sportive legate ai politici.[13]
L’apertura tra Oriente e Occidente – nota come “Apertura Orientale” (in ungherese “Keleti Nyitás”) – partita fin dal 2010 è parte della strategia governativa nell’attrarre aziende cinesi, giapponesi e coreane.[14] Pur sbandierando il suo occidentalismo,[15] Orbán apprezza e vorrebbe imitare i modelli politico-economici autoritari cinesi come contrasto al liberalismo europeo e, soprattutto, potenziare una sponda diversa da quella mediterranea: l’esempio più eclatante è l’apertura di Orbán alle Belt Road Initiative (BRI),[16] dichiarando come “il vecchio modello di globalizzazione sia finito; l’Oriente ha raggiunto l’Occidente ed una gran parte del mondo ne ha abbastanza di essere istruita, per esempio, sui diritti umani e sull’economia di mercato da parte delle nazioni sviluppate”.
Come riportato dal The Observatory of Economic Complexity, gli scambi commerciali tra Cina e Ungheria sono basati sul mercato automobilistico ed informatico, raggiungendo cifre superiori al miliardo di dollari sia nell’import che nell’export.[17] Gli stretti rapporti economici tra i due paesi avviene grazie alla presenza di aziende cinesi nel paese (Huawei, ZTE, Lenovo, Orient Solar, Sevenstar Electronics Co., BYD Electronics, Xanga, Canyi e Comlink), oltre all’acquisizione della società chimica ungherese Borsodchem da parte del colosso cinese Wanhua per 1,6 miliardi di euro e l’ammodernamento da parte della China Railway Group della ferrovia Belgrado-Budapest per 1,5 miliardi di euro.[18] Anche se l’Ungheria non ha un ruolo principale sulle BRI, il governo di Pechino si è complimentato per i veti posti dal governo di Orbán all’UE [19]. Le intenzioni del governo ungherese sono quelle di mantenere stretti i contatti politici ed economici con la Cina qualora le relazioni con i membri dell’Unione Europea diventassero tesi.
Chi ci rimette in tutto questo sono i/le lavoratori/lavoratrici che, percependo uno stipendio misero,[20] vedono un aumento dell’orario di lavoro per via del cambiamento del Codice sul Lavoro riguardante gli straordinari – rinominato “Rabszolga-törvény”.[21] Ecco cosa c’è sotto il fumo sovranista ungherese tanto osannato e sbandierato dai gruppi neofascisti italiani come CasaPound e Forza Nuova. Il gioco delle borghesie locali e straniero è quello di mantenere i privilegi inalterati attraverso investimenti e sfruttamento lavorativo.

L’aspetto sociale
I messaggi lanciati dalla campagna elettorale del primo ministro ungherese Orbàn non sono solo un insieme di stereotipi costruiti per vincere le elezioni, ma costituiscono una strategia politica applicabile anche fuori dall’Ungheria. L’affaire Soros, ad esempio, è stato uno strumento esportabile anche all’estero. Il ministro degli interni Salvini, quando quotidianamente si sente in difficoltà nel dibattito, comincia ad attaccare l’avversario politico accusandolo di essere finanziato da Soros.[22] Qualunque nemico politico di questi due personaggi hanno la colpa suprema di ricevere fondi da questo miliardario ungherese che favorirebbe l’inserimento nella società occidentale di immigrati provenienti da zone meno fortunate delle nostre.
Non che George Soros sia un benefattore illuminato, ma dalla campagna politica portata avanti dal leader del partito di estrema destra Fidesz nel 2010, ne emerge una figura quasi demoniaca. Improvvisamente tutti i problemi dell’Ungheria sono causati dal pericoloso George Soros, il quale finanzierebbe qualunque ONG, ovviamente nemiche del popolo ungherese ed europeo. Soros divenne famoso con la speculazione economica del 16 Settembre 1992, denominato “Mercoledì Nero”.
La speculazione in questione partì quando l’Inghilterra si unì al Sistema Monetario Europeo nel 1990, legando la sterlina britannica al marco tedesco. Uno dei problemi dell’Inghilterra – così come dell’Italia in quel periodo – era l’alto tasso d’inflazione; per contenere il tutto, il governo britannico avrebbe dovuto alzare i tassi d’interesse sulla sua moneta, cosa che non fece in quanto erano già alti in quel periodo storico. Due anni dopo, nella primavera del 1992 la sterlina britannica veniva scambiata contro il marco tedesco ad un tasso già molto vicino al limite minimo dallo SME (+/-6%). A quel punto Soros, attraverso il fondo Quantum, e altri speculatori cominciarono a vendere allo scoperto [23] grosse quantità di sterline britanniche Evidentemente era sicuro che a un certo punto la valuta si sarebbe deprezzata oltre il limite minimo consentito, ormai insostenibile. Questa cosa andò avanti per dei mesi finché il 16 settembre 1992 (il “Mercoledì Nero”), Soros cominciò a vendere miliardi di sterline, costringendo il giorno dopo, 17 Settembre, la Banca d’Inghilterra a comprare centinaia di milioni di sterline e alzando i tassi d’interesse in modo da renderla più appetibile ai compratori. La mossa della Banca d’Inghilterra non riuscì e costrinse il governo inglese a dover uscire dallo SME. Analoga situazione si ebbe con la lira italiana e l’innalzamento dei tassi d’interesse e la successiva svalutazione del 30% e perdita di 48 miliardi di dollari. [24]
Da questo momento in poi, la destra europea (specie inglese e italiana) cominciò a porre critiche aperte a Soros colpevole di voler affamare la popolazione. Con l’approssimarsi delle problematiche migratorie e il finanziamento di Soros alle associazioni umanitarie (come alla Open Society Fundations) nei primi del 2000, la critica destrorsa si è spostata nella cospirazione della sostituzione etnica.
Dunque, tutto ciò, potrebbe sembrare una geniale mossa politica messa in atto dall’attuale primo ministro ungherese, trovando il modo di vincere le elezioni. In realtà, scavando più a fondo, si scopre che non è farina del suo sacco. Dietro ciò si “nascondono” due consulenti di campagne elettorali: Arthur Finkelstein e, il suo braccio destro, George Eli Birnman. L’esperienza del primo, deceduto nel 2017, ha un lungo corso. Egli ha ideato molte campagne elettorali di volti noti della destra occidentale: Richard Nixon, Ronald Reagan, Benjamin Netanyahu ed, infine, Viktor Orbàn. Paradossale il fatto che, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, fu proprio Netanyahu a mettere in contatto Orbàn con Finklestein e Birnman. I due, infatti, proprio attraverso questo ultimo contatto, scateneranno una campagna elettorale contro George Soros, con fosche tinte antisemite implicite. Intendiamoci, non ci sono mai stati riferimenti espliciti a ciò, diciamo che l’elettorato ha fatto il resto. All’inizio dell’opera, i due consulenti non avevano minimamente pensato alle origini del potente magnate. Infatti i due sono anche essi di origine ebraica. Inconsapevolmente però proprio da loro è partita la spaventosa ondata antisemita che implicitamente troviamo negli input dei politici di estrema destra in Europa. Alla base del discorso infatti troviamo il solito stereotipo del potentissimo ebreo che vuole distruggere “i popoli” e vuole dominare il mondo. Quando Finkelstein propose ciò al suo cliente ci furono delle incertezze: in fin dei conti Orbàn aveva già vinto le elezioni nel 2010 e Soros non abitava neanche in Ungheria, ma è tutt’ora residente negli USA.
La talpa prima dei conservatori negli Stati Uniti e poi nell’Europa dell’est ha sempre adottato una semplice tattica per far vincere i propri clienti: il “Negative Compaigning”. Questo tipo di tattica si basa nell’offuscare i pregi del proprio candidato e attaccare senza peli sulla lingua l’avversario, anche diffondendo notizie false. Nel momento che la controparte tenta di difendersi contro fake news avrebbe la possibilità di cadere in trappola con le proprie mani. Questo meccanismo venne esportato dall’America con la campagna elettorale di Netanyahu contro Peres, ottenendo una vittoria. In seguito la Geb International, società fondata di Finkelstein e Birnman, ottenne successi in Romania con Calin Popescu-Tariceanu ed in Bulgaria con Sergei Stanishev.
Il “capolavoro” dei due però fu l’Ungheria.
Non solo riuscirono a costruire una story telling demoniaca su un personaggio popolare e noto nel paese, ma questo ebbe delle ripercussioni politiche a livello mondiale. Inoltre l’avversario della campagna non fu un politico, ma uno speculatore finanziario. Il motivo per il quale venne scelto non è solo legato agli aspetti apparentemente filantropici di Soros: la consulenza della Geb International non funziona senza un nemico. Una volta eletto Orbàn venne imposta all’Ungheria l’austerità. Chi miglior nemico del capitale straniero si poteva scegliere? La storia è sempre quella utilizzata dai conservatori nel paese: La piccola Ungheria costretta a difendersi dai nemici esterni: prima da parte degli Ottomani, poi dai Nazisti ed, infine, dai Comunisti. I grandi speculatori esteri vogliono attaccare l’Ungheria e l’unico modo di difendersi dagli invasori è porsi sotto l’ala protettiva di Orbàn. Soltanto che in questo caso le ripercussioni sono state l’utilizzo dell’antisemitismo come metodo diffuso di attacco politico. All’inizio il messaggio era quello che alcune ONG fossero controllate da Soros, e che quindi l’intento era di far invadere l’Europa, fulcro della cristianità, da un milione di immigrati. Alla fine il messaggio che passò è che non solo tutte le ONG fanno parte di una rete,ma che questo era solo uno dei piccoli nodi alla base del complotto di Soros contro l’Europa e l’Ungheria. Ogni organizzazione che riceveva finanziamenti dalla Open society era sotto la mano del mostro residente negli Stati Uniti L’invasione degli immigrati, infine, non era nient’altro che un complotto di Soros. Per farsi una piccola idea basta digitare il suo nome sul web, per capire che ormai le teorie su tale complotto hanno raggiunto una fase del tutto surreale.
La domanda da porsi, dunque, è come sia possibile che un tal numero di fake news irrompano nell’opinione pubblica e siano funzionali ad ottenere consenso. I messaggi che vengono lanciati sono sempre molto semplici ed incisivo, ma la ricetta fondamentale è l’aggressività, la violenza. Dunque l’antisemitismo è una ricetta che si amalgama bene al messaggio molto tirato, incisivo.

Note
[1] Trad. in italiano: “Lega dei Giovani Democratici”
[2] Parte di questo discorso è stato fatto da Viktor Orbán all’evento di lancio per il FIDESZ-KDNP del 5 Aprile 2019. Link: https://visegradpost.com/en/2019/04/07/viktor-orban-introduces-his-programme-for-the-eu-elections-full-speech/
[3] “Hungary’s Fidesz wins 52% of vote; Orban vows to halt immigration”, Reuters del 26 Maggio 2019. Link: https://www.reuters.com/article/us-eu-election-hungary-orban/hungarys-fidesz-wins-52-of-vote-orban-vows-to-halt-immigration-idUSKCN1SW062
[4] Trad. in italiano: “Azione dei Cittadini Insoddisfatti”
[5] Trad. in italiano: “Diritto e Giustizia”
[6] Trad. in italiano: “Slovacchia Progressista”
[7] Trad. in italiano: “Partito Popolare Slovacchia Nostra”
[8] “Alliance for Peace and Freedom guadagna i suoi primi deputati europei. In #Slovacchia, dove si è votato ieri, i primi risultati danno il Partito Popolare Slovacchia Nostra (LSNS) di Marian Kotleba sopra il 12%, aveva il 2% nel 2014, ciò vorrebbe dire che almeno 3/4 seggi sono già assicurati per il partito paneuropeo APF di cui Roberto Fiore è presidente e di cui i patrioti slovacchi sono una componente importante.”, pagina facebook di Forza Nuova del 26 Maggio.
[9] Link: http://www.kormany.hu/en/ministry-for-national-economy/news/minister-varga-unveils-irinyi-plan-a-major-re-industrialization-blueprint
[10]“Irinyi PlanThe Directions of Innovative Industrial Development in Hungary”. Link: https://www.kormany.hu/download/b/fb/31000/IRINYI%20Plan.pdf
[11] Stando ai dati del Központi Statisztikai Hivatal (trad. in italiano “Ufficio Centrale di Statistica”) il settore automobilistico rappresenta il 30% della produzione industriale – di cui il 90% viene esportato – e con un valore che si aggira intorno ai 26 miliardi di euro (dati del 2017. Link: https://hipa.hu/images/publications/hipa-automotive-industry-in-hungary_2018_09_20.pdf)
[12] Link: https://net.jogtar.hu/jogszabaly?docid=99600081.TV&celpara=&dbnum=1
[13] Transparency International Hungary ha pubblicato un rapporto che mette in luce i gravi rischi di corruzione attraverso il sistema di contribuzione TAO. Link: https://www.transparency.org/files/content/feature/1.12_OpeningTheDoor_LigetiMucsi_GCRSport.pdf Nel 2017 uscirono degli articoli su dove andassero a finire questi soldi e, soprattutto, sul tentativo del governo di “nascondere” il tutto. Link: https://mfor.hu/cikkek/vallalatok/Megmutatjuk__kik_kaszaltak_a_legtobbet_a_TAO_tamogatasokon_.html?utm_source=mforfooldal&utm_medium=direct
https://index.hu/gazdasag/2017/09/05/adotitok_torveny_eloterjesztes_tao/
[14] “Orbán: “még nagyon sok gonddal is szembe kell néznünk””, hvg.hu del 25 Maggio 2011. Link: https://hvg.hu/itthon/20110525_orban_keleti_nyitas_oecd
[15] “Orbán: Keleti szél fúj”, index.hu del 5 Novembre 2010. Link: https://index.hu/belfold/2010/11/05/orban_keleti_szel_fuj/
[16] “Orbán: One belt, one road initiative in line with Hungary’s interests”, Daily News Hungary del 25 Aprile 2019. Link: https://dailynewshungary.com/orban-one-belt-one-road-initiative-in-line-with-hungarys-interests/
[17] Link: https://atlas.media.mit.edu/en/visualize/tree_map/hs92/import/hun/chn/show/2017/
https://atlas.media.mit.edu/en/visualize/tree_map/hs92/export/hun/chn/show/2017/
[18] La tratta ferroviaria Budapest-Belgrado è all’interno della “Ferrovia Budapest-Belgrado-Skopje-Atene”. La costruzione di questa rete ferroviaria – finanziata dai governi cinesi e dai paesi europei centrali – rientra nel grande progetto delle Belt and Road Initiative. Ciò ha portato l’UE a mostrare seria preoccupazione poiché il progetto ferroviario coinvolge due paesi membri (Grecia ed Ungheria) e due paesi candidati ad entrare (Macedonia del Nord e Serbia), compromettendo i corridoi “Mediterraneo” e “Orientale/Orientale Mediterraneo” della Trans-European Networks-Transport (Reti di Trasporto Trans-Europee). Nonostante questo la Cina ha rassicurato l’UE di voler stabilizzare le relazioni. Link: https://www.beltandroad.news/2019/04/12/greece-set-to-join-china-led-161-group-with-central-eastern-european-nations/
[19] Due sono gli episodi a cui ci riferiamo:
1. il blocco ad una risoluzione dell’Unione Europea contro le operazioni militari cinesi nel Mar Cinese meridionale. Link: https://www.reuters.com/article/us-southchinasea-ruling-eu/eus-statement-on-south-china-sea-reflects-divisions-idUSKCN0ZV1TS
2. aver impedito all’Unione Europea di aggiungere l’Ungheria in una lettera contro le torture verso i/le detenuti/e cinesi. Per Orbán “i leader europei non possono dare lezioni di diritti umani alla Cina”. Link: https://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2017/06/19/europe-divided-china-gratified-as-greece-blocks-e-u-statement-over-human-rights/?noredirect=on&utm_term=.53231041fbc8
[20] In Ungheria il salario minimo è di 464 euro (dati Eurostat; link: http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=earn_mw_cur&lang=en ) mentre quello medio si aggira intorno ai 608 euro (dati Forextradingitalia; link: https://www.forextradingitalia.it/costo-della-vita/ungheria.html) Per approfondire maggiormente la questione sui salari, si può consultare il sito di Fizetesek.hu dove vengono conteggiati gli stipendi mensili medi lordi: https://www.fizetesek.hu/fizetesek
[21] Trad. in italiano: “Legge degli schiavi”. Il cambiamento in questione porta all’aumento di 400 ore di straordinario l’anno. Link: https://ado.hu/munkaugyek/megszavazta-a-parlament-a-tuloratorvenyt/
[22] Due sono i riferimenti:
– il primo riguarda l’accusa di Salvini a Soros in merito all’aumento dello spread italiano. Link: https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-10-08/salvini-le-pen-contro-juncker-moscovici-nemici-ue–123949.shtml?uuid=AEzzm9IG
– il secondo è lo scontro tra Sea Watch e Salvini del Gennaio di quest’anno in ci il ministro degli interni twitta: “Buono sì, fesso no. E siccome l’autorizzazione allo sbarco nei porti la dà il @Viminale, la risposta è no, niet, nisba per gli scafisti e gli amici degli scafisti. È l’unico modo per tagliare questo flusso di soldi, che poi vengono usati per comprare armi e droga, che spesso e volentieri arrivano in Italia. Chiamate chi volete voi, #Soros, i marziani, ma questo governo non cambia idea.” Il tweet in questione è stato riportato “fieramente” dal giornale neofascista “Il Primato Nazionale”.
[23] La vendita allo scoperto è un’operazione finanziaria verso di uno o più soggetti terzi di titoli non posseduti direttamente dal venditore. Il guadagno si ottiene quando il titolo scende.
[24] Link: https://www.pdf-archive.com/2018/11/11/squadra-92/squadra-92.pdf

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