A 24 ore dalla nascita del “primo” governo italiano giallo-verde, continuano sia lo scontro tra classi politiche “vecchie” e “nuove” che “l’indignazione” per la nomina di certi ministri.
Grazie ai social network e ai mass-media “tradizionali”, la cultura, il tipo di produzione economica e le facce al potere possono cambiare d’abito.
Questi “scontri” e “indignazioni” dimostrano solo che il potere socio-economico riesce a controllare e limitare l’individuo attraverso la cultura del binarismo di potere (potere buono contro potere cattivo) e la religione della proprietà economica (vista come unica forma di “sviluppo”).
In quanto anarchic*, rigettiamo questa narrazione e il mantenimento di qualsiasi establishment! Riconosciamo la solidarietà, il mutuo appoggio e l’azione diretta come forme di sovvertimento all’attuale stato di cose.
““Branco d’imbecilli!”, gridò il mozzo, “non vedete cosa stanno per fare il capitano e gli ufficiali? Vi tengono occupata la mente con le vostre modeste rivendicazioni (le coperte, i salari, i calci al cane, etc) e così non riflettete su ciò che davvero non va su questa nave: corre sempre più verso il nord e noi stiamo per affondare tutti. Se solo qualcuno di voi tornasse a ragionare, si riunisse e attaccasse il casseretto, potremmo virare di bordo e salvare le nostre vite. Invece non fate altro che frignare a proposito dei vostri piccoli problemi meschini, come le condizioni di lavoro, le partite a dadi e il diritto a succhiare cazzi.”” (estratto da “La nave dei folli”, Theodore W. Kaczynski)