“We are the Stonewall girls
We wear our hair in curls
We wear no underwear
We show our pubic hair
We wear our dungarees / Above our nelly knees!”
(motto irriverente cantato dalle drag-queen contro i poliziotti durante i moti di Stonewall. Citato da Duberman Martin, “Stonewall”, New York, Dutton Books, 1993, pagg 200-201)
Cinquant’anni fa presso il bar “Stonewall Inn” di New York City, drag queen, drag king, persone transgender, omosessuali, lesbiche, sex workers e senzatetto ingaggiarono una lotta di due giorni contro la polizia che agiva in nome del decoro dell’allora sindaco newyorchese John Lindsay. Persone come Sylvia Rivera o Stormé DeLarverie divennero delle vere e proprie icone di questa battaglia contro la violenza socio-economica dei tempi.
Sebbene l’omosessualità e la transessualità siano state cancellate dall’OMS in tempi recenti (la prima nel 1990, la seconda nel 2018) le discriminazioni socio-economiche continuano ancora oggi ai danni di individualità non dichiaratamente eterosessuali.
Chi tenta di abbattere questo stato di cose mediante gli strumenti di un sistema di poteri sociali, culturali ed economici discriminanti, dimentica che il problema non è la mancanza e/o la presenza di leggi, politiche o istruzione, ma un sistema che pretende di tenerci al sicuro, rendendoci vulnerabili e assuefatti alla logica del dominio e del castigo.
Come anarchic* la nostra lotta è orientata alla distruzione di questi sistemi di potere, favorendo una strategia politica per l’autodeterminazione di ogni individuo, prendendo, infine, le distanze da chi, dall’alto della propria “oppressione”, cerca opportunità per integrarsi nell’attuale modello sociale ed economico fatto di istituzioni, relazioni sociali normanti come il matrimonio e lo sfruttamento di esseri viventi.
Gruppo Anarchico Chimera
[parte di questo testo è presente nel volantino che è stato distribuito al Catania Pride]