Scienza, filosofia della scienza e anarchismo

Articolo apparso su Umanità Nova, 29 Novembre 2015

Iker Dobarro del Moral è laureato in Biologia presso l’Universidad Complutense de Madrid e ha conseguito il dottorato l’Universidad Autónoma de Madrid.
Iker Dobarro del Moral concentra le sue ricerche sull’ecologia vegetale.‭ ‬I suoi lavori hanno cercato di far luce sul funzionamento delle comunità vegetali delle erbe mediterranee,‭ ‬con un approccio eco-fisiologico che riguarda le caratteristiche dei diversi livelli di organizzazione:‭ ‬dal livello di organismo a quello dell’ecosistema.‭ ‬Il pezzo seguente è tradotto come è apparso sul sito del periodico El Libertario,‭ ‬rivista del movimento anarchico del Venezuela.‭ ‬Il testo è a sua volta tratto da una conferenza tenuta dall’autore tra Ottobre-Novembre ‬2008‭ ‬presso la CNT-AIT di Madrid‭.

La scienza è stata tradizionalmente considerata dall’anarchismo come una vanità borghese che,‭ ‬nel corso della storia,‭ ‬è diventata uno strumento del dominio,‭ ‬dello sfruttamento degli individui e delle risorse naturali.‭ ‬Tuttavia,‭ ‬la scienza non è esattamente questo,‭ ‬così come la politica non è esattamente‭ [‬una roba‭] ‬parlamentare.‭ ‬La scienza è un’insieme di conoscenze oggettive sul mondo intorno all’essere umano e una metodologia basata su criteri di razionalità:‭ ‬entrambe sono un patrimonio dell’umanità.‭ ‬Per parlare di scienza e del suo oggetto di studio e della metodologia utilizzata per convalidare o respingere le conclusioni raggiunte a riguardo,‭ ‬dobbiamo definirla‭ [‬in quanto tale‭]‬.‭ ‬Queste definizioni sono tutt’altro che scontate:‭ ‬per anni il Circolo di Vienna,‭ ‬passando per Popper,‭ ‬Kuhn e Feyerabend,‭ ‬fino alle attuali teorie della scienza e della tecnologia,‭ ‬hanno sviluppato una disciplina filosofica chiamata Filosofia della Scienza,‭ ‬che cerca di svelare la base sottostante delle conoscenze scientifiche e delle sue teorie.‭

In un progetto di costruzione di una società libertaria,‭ ‬fondata sulla giustizia sociale ed economica,‭ ‬sul libero sviluppo dell’individuo e sulla razionalità dell’educazione,‭ ‬la scienza,‭ ‬lo sviluppo e la socializzazione delle conoscenze sono essenziali per il pieno successo del modello sociale.‭ ‬In contrasto con la situazione attuale della ricerca scientifica e tecnologica,‭ ‬dominata dall’elitismo,‭ ‬dalla segretezza,‭ ‬dalla super-specializzazione,‭ ‬dalla precarietà e dal business,‭ ‬si propone un modello basato sulla scienza sociale,‭ ‬sulla divulgazione,‭ ‬sull’olistica‭ (‬1‭)‬,‭ ‬sul sintetico,‭ ‬sull’umanista ed equa proposta per le conoscenze di base e le sue applicazioni.‭ ‬Se noi libertar‭* ‬vogliamo un pieno sviluppo della persona umana,‭ ‬dobbiamo analizzare,‭ ‬discutere,‭ ‬domandarci e stabilire fin da ora come la dimensione scientifica sia importante per l’esperienza e la società dell’essere umano,‭ ‬stabilendo i meccanismi per una corretta gestione.‭

La visione attuale della scienza.
La scienza affonda le sue radici nelle epoche più lontane dello sviluppo umano.‭ ‬Come il cervello umano è diventato sempre più complesso,‭ ‬è emersa la necessità di spiegare i fenomeni naturali,‭ ‬in modo da dargli un’utilità e,‭ ‬in caso,‭ ‬dominarli per ottenere risorse da essi.‭ ‬Così,‭ ‬la scienza continua ad essere un patrimonio di tutta l’umanità,‭ ‬perché grazie a essa si è creato,‭ ‬modificato,‭ ‬modellato…‭ ‬Tuttavia,‭ ‬l’emergere di gruppi umani che detengono il potere sul resto della società,‭ ‬ha provocato l’appropriazione della conoscenza e dello sviluppo delle stesse,‭ ‬dei mezzi di produzione e delle risorse,‭ ‬concentrando tutte queste in poche mani.‭ ‬Così la scienza è diventata la proprietà di alcune elitè privilegiate,‭ ‬trasformandola in qualcosa di lontano e virtualmente alieno per gran parte della popolazione umana‭; ‬così,‭ ‬gran parte del genere umano vede nella scienza una forma di lusso dei ricchi e,‭ ‬quindi,‭ ‬vietata a causa del loro status economico.‭ ‬In molti casi,‭ ‬l’unico approccio alla scienza che le classi superiori offrono alla popolazione sono le più terribili,‭ ‬inumani e irrazionali:‭ ‬l’inquinamento del cibo,‭ ‬dell’aria,‭ ‬dell’acqua…‭ ‬La parte di umanità che nasce nella vasta parte dei diseredati,‭ ‬vede il campo scientifico e tecnologico come un terribile leviatano che viene a ghermirli con gli artigli,‭ ‬provocando terribili disastri.‭

Questa è la visione attuale della scienza e della comunità scientifica,‭ ‬strettamente legata allo sviluppo tecnologico e guidato dallo Stato e dall’esercito fin dalla seconda guerra mondiale‭; ‬negli ultimi decenni,‭ ‬il testimone è stato rilevato dai grandi gruppi societari che si occupano delle biotecnologie e dalle tecnologie delle comunicazioni‭ (‬Thorpe e Galles‭ ‬2008‭)‬.‭ ‬La scienza tiene una dimensione reale‭ ‬-dove si incontrano le reti stabilite dalle potenze per i propri interessi-,‭ ‬e una virtuale‭ ‬-in cui la società dà alcune piccole briciole banali come fiere scientifiche,‭ ‬articoli inconsistenti nei mass media‭ (‬nei quali mancano il rigore scientifico‭) ‬e presunti documentari scientifici ed educativi.‭ ‬Tra queste due dimensioni distinte,‭ ‬vi è la comunità scientifica‭ ‬-la cui struttura è molto eterogenea-,‭ ‬nella quale i suoi componenti,‭ ‬avendo formato la classe operaia mediante la professionalizzazione voluta dai poteri citati prima,‭ ‬non sono stati in grado di scuotere la polvere elitarista e accademica fin dall’epoca dei Lumi‭; ‬nonostante non operi in riferimento agli stessi valori,‭ ‬agisce,‭ ‬direttamente ed indirettamente,‭ ‬con quelli pertinenti all’economia di mercato ed al capitalismo.‭ ‬La comunità scientifica è una massa informe i cui movimenti non sono diretti da essa ma,‭ ‬come meduse,‭ ‬vengono inconsapevolmente portati via dalla marea degli interessi geo-strategici,‭ ‬aziendali e politici.‭ ‬La gestione della scienza,‭ ‬come i mezzi di produzione,‭ ‬sono nelle mani dei ricchi e dei potenti.‭

Che cosa è la scienza‭?
La scienza è,‭ ‬né più né meno,‭ ‬un modo di spiegare il mondo,‭ ‬stabilendo delle direzioni in cui muoversi in modo razionale,‭ ‬abbattendo le direzioni sbagliate e realizzandone altre nuove.‭ ‬Perciò la scienza è anche un metodo che può essere utilizzato in tutto il mondo per provare o smentire queste direzioni:‭ ‬non esistono gli assoluti nella scienza,‭ ‬ma solo teorie che funzionano o meno nella realtà.‭ ‬La scienza è anche una struttura della conoscenza ed un modo per esprimerla‭; ‬le norme e i principi dovrebbero essere universali in modo che tutt‭* ‬possano confrontare la loro veridicità e,‭ ‬a loro volta,‭ ‬comunicare i risultati confrontati in modo inequivocabile.‭
Tutto questo può essere facilmente spiegato da chiunque perché il modo,‭ ‬il metodo e la struttura sono costruzioni umane.‭ ‬Lungi dall’essere una conoscenza occulta‭ ‬-la cui comprensione potrebbe essere riservata solo a poche persone con abilità straordinarie-,‭ ‬la scienza è uno dei prodotti‭ “‬più umani‭” ‬che esistono e,‭ ‬pertanto,‭ ‬tutti sono in grado di apprenderla ed esercitarla‭ (‬a meno che non vi sia una specie più evoluta dell’homo sapiens sapiens‭)‬.‭

Tuttavia,‭ ‬le definizioni specifiche di questo modo,‭ ‬metodo e struttura della scienza sono tutt’altro che chiare‭? ‬Abbiamo un sistema per comprendere il mondo attraverso dei funzionamenti privi di verità assolute‭? ‬Questa dimensione di briciole banali definite Scienza,‭ ‬per tanto,‭ ‬dice categoricamente più e più volte di aver scoperto questo o quel pianeta,‭ ‬di aver realizzato‭ “‬la cura infallibile a qualsiasi malattia terribile,‭” ‬di discendere dalle scimmie:‭ ‬tutto questo è,‭ ‬per molti,‭ ‬indiscutibile.‭ ‬Ma la scienza non dice mai nulla di infallibile:‭ ‬non sa nemmeno come ha raggiunto le sue conclusioni in modo accurato,‭ ‬o se utilizza un metodo appropriato per la verifica delle informazioni…‭ ‬Si dirà:‭ ‬ma come può essere‭? ‬Quindi la scienza è un vuoto di vuoto,‭ ‬una chimera‭! ‬Sì e no.‭ ‬La scienza non è quel che appare,‭ ‬in quanto è un costrutto umano.‭ ‬Per quanto ci appassioni il lavoro scientifico della comunità scientifica,‭ ‬dobbiamo tenere a mente il suo stretto rapporto con la nostra umanità e,‭ ‬quindi,‭ ‬con la vita e le sue trasformazioni.‭ ‬Qualcosa che,‭ ‬nella maggior parte dei casi,‭ ‬sembra che vogliamo separare per una‭ “‬difesa di un’obiettività assoluta.‭”

Pertanto,‭ ‬prima del lavoro scientifico,‭ ‬l’essere umano deve affrontare,‭ ‬in primo luogo,‭ ‬cosa sia la scienza e come funziona.‭ ‬Questo problema,‭ ‬sorvolato sempre dai trattati di filosofia,‭ ‬venne studiato all’inizio del XX°‭ ‬secolo.‭ ‬Il Circolo di Vienna degli anni‭ ‘‬20‭ ‬era costituito da un folto gruppo di scienziati e filosofi:‭ ‬costoro erano gli eredi della filosofia analitica di Wittgenstein e sostenevano un’unificazione del linguaggio scientifico.‭ ‬Tale linguaggio doveva essere libero da proposizioni non comprovati dall’esperienza,‭ ‬eliminando ogni possibilità di sviluppo di teorie e prevedendo solo quelle che potevano essere verificate nella realtà.‭ ‬Le verifiche successive davano luogo,‭ ‬successivamente,‭ ‬a delle teorie scientifiche.‭ ‬Si trattava,‭ ‬quindi,‭ ‬di un semplice processo induttivo:‭ ‬dal particolare al generale.‭ ‬Essendo il linguaggio della scienza alla base dello studio filosofico del Circolo di Vienna,‭ ‬non deve sorprendere che il suo obiettivo principale fosse il modo in cui le/gli scienziat‭* ‬riferivano i loro risultati in forma di articoli o libri‭ (‬Echeverria‭ ‬1999‭)‬.‭ ‬Per il Circolo di Vienna non era importante il modo in cui si era formata la scoperta scientifica,‭ ‬ma il suo risultato finale:‭ ‬la comunicazione.‭ ‬Ed era da qui che essi proponevano la sua unificazione al criterio scientifico.‭

Iniziava così l’emozionante avventura della filosofia della scienza,‭ ‬gemellando due conoscenze umane che dovevano camminare insieme.‭ ‬Il lavoro del Circolo di Vienna venne interrotto dalla crescita del fascismo in Austria e in tutta Europa.‭ ‬Tuttavia,‭ ‬il suo seme era rimasto in quello che divenne noto come Received View.‭ (‬2‭)

La seconda pietra miliare importante nella filosofia della scienza è stata la pubblicazione nel‭ ‬1934‭ ‬della‭ “‬Logica della scoperta scientifica‭” ‬del filosofo Karl Raimund Popper.‭ ‬In questo lavoro,‭ ‬Popper criticava duramente la dimostrazione delle previsioni come funzione principale della scienza e proponeva questo:‭ ‬la scienza deve dimostrare che le previsioni sono false attraverso l’esperienza.‭ ‬Mentre una previsione o una teoria non può essere contraddetta,‭ ‬più previsioni possono risultare vittoriose e quindi più forti.‭ ‬Popper proponeva qualcosa che doveva essere preso in considerazione in ogni ricerca scientifica:‭ ‬confutare queste verità assolute attraverso la scienza.‭ ‬Basta una sola prova,‭ ‬in una determinata situazione,‭ ‬per la quale un ipotesi sia incapace di essere demolita.‭
Questo metodo venne chiamato‭ “‬falsificazionismo.‭ ”

Con il principio di falsificabilità,‭ ‬Popper era riuscito a sfuggire ai limiti del linguaggio scientifico imposto dal lavoro del Circolo di Vienna,‭ ‬costruendo,‭ ‬in alternativa,‭ ‬una teoria della struttura della scienza più ampia.‭ ‬In primo luogo,‭ ‬sottolineava l’importanza del problema del‭ “‬criterio di demarcazione‭” ‬su ciò che è scientifico e ciò che non lo è.‭ ‬Per Popper era chiaro:‭ ‬una teoria è scientifica se può essere falsificata e testata dall’esperienza‭; ‬quanti più scenari coprono una teoria,‭ ‬quanti più pericoli possono abbattersi su di essa,‭ ‬maggiori informazioni sopra il mondo avrà.

E‭’ ‬curioso che il falsificazionismo di Popper sottostà a strumenti statistici‭ ‬-attualmente utilizzati dalle scienze sperimentali-,‭ ‬per dimostrare i suoi risultati.‭ ‬Le analisi,‭ ‬spesso applicate ai dati ottenuti in un esperimento,‭ ‬sono costruiti sulla base di rifiutare una ipotesi,‭ ‬non di provarla‭! ‬In essi si considera che l’ipotesi più probabilmente falsa sia improbabilmente vera.‭ ‬Così,‭ ‬se l’analisi ottiene un poco probabile risultato positivo,‭ ‬l’accettazione dell’ipotesi sarà più forte,‭ ‬perché sarà troppo poco possibile che l’analisi statistica sia capace di rilevare la sua importanza.‭

Nel‭ ‬1962,‭ ‬il fisico e filosofo Thomas Samuel Kuhn aveva pubblicato‭ “‬La struttura delle rivoluzioni scientifiche.‭” ‬Questo lavoro rompe le barriere della logica che avevano fino ad allora gli studi sopra la filosofia della scienza,‭ ‬dando la sua dimensione sociologica e storica.‭ ‬In questo libro,‭ ‬Kuhn affermava che la scienza funzionava tramite grandi corpi teorici chiamati paradigmi.‭ ‬Questi paradigmi sono stati difesi a spada tratta da alcuni gruppi di scienziat‭*‬,‭ ‬i quali,‭ ‬durante il loro periodo di validità,‭ ‬non si erano dedicati a falsarli per mezzo del metodo di Popper,‭ ‬ma a verificarli in tutti gli ambiti a cui facevano riferimento.‭ [‬Andando nello specifico‭] ‬i paradigmi saranno incommensurabili tra loro quando si escluderanno a vicenda.‭ ‬All’apparire di un nuovo paradigma escludente con un altro in vigore,‭ ‬una lotta violenta sarebbe scoppiata tra i due gruppi,‭ ‬dando come risultato o la permanenza del vecchio paradigma e la morte del nuovo oppure la vittoria del nuovo paradigma e la morte del vecchio.‭ ‬In quest’ultimo caso,‭ ‬comincia una Rivoluzione Scientifica,‭ ‬causando un cambiamento di base nella visione del mondo e dei relativi problemi da risolvere,‭ ‬oltre che dei metodi da utilizzare da parte dei/delle scienziat‭*‬.‭

La teoria di Kuhn verrà ampiamente utilizzata nei decenni successivi,‭ ‬migliorando e perfezionando ulteriormente la sua struttura.‭ ‬Per esempio,‭ ‬il matematico e scienziato Imre Lakatos sostituì il paradigma con un concetto più ampio chiamato‭ “‬programma di investigazione scientifica.‭” ‬Tale programma ha un nucleo forte e una cintura attorno a esso,‭ ‬nel quale stanno tutte le assunzioni che non sono state testate dall’esperienza e di cui si sarebbe occupato nel difenderlo il gruppo scientifico.‭

Nel‭ ‬1975,‭ ‬il filosofo Paul Feyerabend Karl aveva pubblicato il suo‭ “‬Trattato contro il metodo,‭” ‬in cui difendeva l‭’ “‬anarchismo epistemologico.‭” ‬Molt‭* ‬anarchic‭* ‬di tutto il mondo avevano abbracciato questo lavoro,‭ ‬tanto che Feyerabend,‭ ‬nell’introduzione delle edizioni successive,‭ ‬spiegava che il concetto di‭ “‬anarchismo epistemologico‭” ‬non aveva nulla a che vedere con le teorie anarchiche sociali e preferiva presentarsi come un dadaista,‭ ‬per quanto riguardava la scienza,‭ ‬che come anarchico.‭ ‬Feyerabend criticava il razionalismo radicale applicato alla scienza.‭ ‬Affermava che la base della scienza è appunto l’irrazionalità,‭ ‬in cui l’applicazione dei principi non accettati o non vigenti erano fondamentali per poter avanzare.‭ ‬Feyerabend aveva chiamato questo metodo‭ “‬Contrainduttivo‭”‬:‭ ‬stabilire non solo ipotesi razionali,‭ ‬ma anche assurde‭ ‬-ricorrendo ai miti-,‭ ‬riprendendo le teorie respinte dalla comunità scientifica.‭ ‬Feyerabend nel suo libro esplora numerosi e abbondanti esempi di questi casi nella storia della scienza‭; ‬egli aveva dedicato particolare attenzione al lavoro di Galileo,‭ ‬il quale dovette elaborare le sue teorie‭ ‬-considerate come appartenenti alla mitologia secolare-,‭ ‬dimostrando la veridicità del movimento della terra intorno al sole.‭ ‬In realtà,‭ ‬da questi autori,‭ ‬la filosofia della scienza ha subito una grande frammentazione,‭ ‬molto probabilmente a causa della frammentazione che ha subito la scienza.‭ ‬Ora non si parla di scienza,‭ ‬ma di scienze‭; ‬non si parla di metodo,‭ ‬ma di metodi.‭ ‬Sono diventati importanti gli studi etici nel campo della biologia,‭ ‬gli studi sopra la scienza e la tecnologia,‭ ‬gli studi sociologici della scienza,‭ ‬gli studi sulle donne e la scienza…‭ ‬In definitiva,‭ ‬tutta una vasta gamma su una questione che è tutt’altro che semplice.‭ ‬Alcuni addirittura mettono in discussione il significato della filosofia della scienza,‭ ‬sostenendo che la filosofia e la scienza sono incompatibili fra di loro.‭

Anarchismo e scienza‭
Come abbiamo visto,‭ ‬la scienza non è solo documentari sugli animali del Serengeti o la scoperta di una nuova stella o i libri di testo manipolati,‭ ‬banali e imbruttiti del sistema educativo.‭

C’è stato un tempo in cui la scienza non era una conoscenza umana parcellizzata ma era unita in stretta comunione con gli altri saperi.‭ ‬Era il tempo in cui un astronomo come Keplero si permetteva di trovare i modelli che collegavano le equazioni delle orbite dei pianeti con la musica o di un ragazzo in Italia che si dedicava sia a fabbricare macchine fantastiche osservando il movimento degli esseri viventi‭ ‬-cercando di svelare,‭ ‬allo stesso tempo,‭ ‬i misteri del corpo umano-,‭ ‬che a dipingere.‭ ‬Oggi si richiede ai/alle ricercator‭i/ricercatrici ‬la specializzazione al massimo in una singola materia,‭ ‬ignorando non solo il resto della conoscenza umana,‭ ‬ma anche i progressi in altri settori molto vicini alle proprie discipline scientifiche.‭ ‬L’umanesimo che ha ispirato la ricerca scientifica dal mondo ellenico,‭ ‬è scomparso,‭ ‬lasciando il posto a una professionalità che risolva i problemi che riguardano lo Stato,‭ ‬l’esercito e le grandi aziende.‭ ‬Allo/alla scienziat‭* ‬medi‭* ‬non interessa svelare i misteri della natura e/o cercare la coesistenza tra essa e gli esseri umani,‭ ‬ma solo il voler ottenere‭ ‬-il più velocemente possibile-,‭ ‬un brevetto su un gene o una pubblicazione di un articolo su un’importante rivista scientifica‭ (‬per questioni di prestigio‭) ‬oppure la propria presenza all’interno della comunità scientifica,‭ ‬in modo da continuare ad ottenere i finanziamenti necessari per il proprio lavoro‭; ‬si promuove la ricerca applicata piuttosto che quella di base‭; ‬sono stati eliminate le relazioni tra analisi,‭ ‬ostacolando lo sviluppo di importanti teorie che cercano di spiegare il mondo che ci circonda.‭ ‬In breve,‭ ‬la tecnologia progredisce a discapito della scienza‭; ‬l’uomo non viene‭ “‬alimentato‭” ‬e rimane bloccato nella riproduzione continua delle diverse sfumature che già sa.‭

D’altra parte,‭ ‬la scienza non ha alcun legame con la fonte che la ispira e la sostiene:‭ ‬la vita.‭ ‬Forse non l’ha mai avuto:‭ ‬fin dalla sua nascita avvenuta nel grembo della classe dei ricchi,‭ ‬il suo sviluppo è rimasto a questa classe,‭ ‬la quale gode con le opportunità economiche e temporanee di questa dimensione umana.‭ ‬La scienza,‭ ‬essendo un’astrazione della realtà,‭ ‬ottiene degli schemi che stanno in buona parte nella sua essenza:‭ ‬questo frutto del bene sociale trascina la ricerca scientifica all’isolarsi sempre più dalla vita.‭ ‬Questo è un ostacolo per il superamento basato sulla conoscenza dell’essere umano,‭ ‬poiché non vi è una vasta gamma di fenomeni,‭ ‬di variabili,‭ ‬di fattori generati dalla vita che la scienza,‭ ‬nel suo processo di astrazione,‭ ‬ignora.‭ ‬Anche il progresso sociale è influenzato dal divario tra la scienza e la vita,‭ ‬poichè il progresso scientifico raramente inverte,‭ ‬in modo reale,‭ ‬la popolazione o l’economia o la conoscenza.‭ ‬Una delle principali funzioni di un‭* ‬scienziat‭*‬,‭ ‬dopo la comunicazione del suo lavoro alla comunità scientifica,‭ ‬dovrebbe essere quello di rendere‭ ‬disponibile alla società i risultati comprensibili e,‭ ‬al di là dei tecnicismi,‭ ‬utili per lo sviluppo quotidiano del suo lavoro.‭ ‬Allo stato attuale non vi è alcuna divulgazione effettiva.‭ ‬O per meglio dire:‭ ‬vi sono alcuni esempi degni di diffusione nella comunità scientifica,‭ ‬generate da poche persone con una visione umanistica della scienza,‭ ‬le quali:
-non sono in costante competizione con i loro colleghi‭;
-non credono che la divulgazione scientifica sia da premiare.‭

L’anarchismo classico affrontò la scienza in maniera secondaria,‭ ‬in quanto era necessario,‭ ‬fin da subito,‭ ‬gettare le basi della teoria sociale da sostenere e discutere sulle proposte del modello di gestione delle risorse naturali ed economiche.‭ ‬Ricordiamo che lo sviluppo della filosofia della scienza si sviluppò solo alcuni anni dopo la definizione di anarchismo‭ ‬-come teoria e pratica.‭ ‬Tuttavia,‭ ‬abbiamo trovato in Bakunin,‭ ‬nel suo‭ “‬Dio e lo Stato,‭” ‬un suo attacco al mito del Cristianesimo e al disegnare un contorno di una teoria della scienza e della sua gestione.‭ ‬Bakunin iniziava ad attaccare l’idea di una società governata dai cosiddetti‭ “‬saggi,‭” ‬vale a dire,‭ ‬da una tecnocrazia‭; ‬più tardi stimò l’importanza dell’esistenza,‭ ‬all’interno di una società,‭ ‬di un gruppo di‭ “‬saggi‭” ‬o autorità nel campo della scienza.‭ [‬Quel che sembra,‭ ‬in apparenza,‭ ‬una contraddizione,‭ ‬in realtà non lo è:‭] ‬Bakunin ribaltava la presenza e l’influenza che hanno nella società queste autorità:‭ ‬l’accettazione sociale non sarà fatta tramite imposizione,‭ ‬ma con un atto di accettazione dell’individuo razionale.‭ ‬Questo perché Bakunin considerava impossibile il sapere assoluto,‭ ‬l’essere umano che sa tutto‭; ‬era necessaria la divisione conoscitiva del lavoro.‭ ‬Bakunin stimava anche la forza liberatrice della scienza contro la superstizione e la dominazione.‭ ‬La scienza,‭ ‬per Bakunin,‭ ‬era una forza umanizzante che permetteva agli esseri umani di rompere le catene dell’origine animale.‭ ‬E,‭ ‬infine,‭ ‬Bakunin osservava come la scienza sia strettamente legata allo Stato,‭ ‬e di cui egli desiderava‭ “‬mettere la scienza al suo posto,‭” ‬abolendo la sua struttura gerarchica e la disconnessione dalla vita sociale.‭

Il principe e naturalista Petr Kropotkin,‭ ‬utilizzava una sorta di metodo scientifico per sostenere l’idea del sostegno reciproco.‭ ‬Riteneva che la scienza dovesse essere partecipativa dalla base,‭ ‬ovvero un’organizzazione popolare e collettiva del lavoro scientifico.‭ ‬Non considerava più l’esistenza di‭ “‬saggi‭” ‬o autorità nel campo della scienza,‭ ‬ma,‭ ‬al contrario,‭ ‬una partecipazione diretta ai lavori scientifici di tutta la società.‭ ‬Feyerabend,‭ ‬al contrario,‭ ‬era tornato all’idea del Bakunin de‭ “‬La scienza in una società libera,‭” ‬esortando che il ruolo della società,‭ ‬a prescindere dalla sua esperienza,‭ ‬sia quella della supervisione della scienza.‭

Ci è stato negato per troppo tempo la possibilità di decidere nel gestire la scienza e l’accesso ai suoi risultati‭; ‬siamo stati derubati sia della produzione creata con le nostre mani che della gestione della ricchezza generata,‭ ‬oltre che delle decisioni sopra le nostre vite.‭
C’è un lavoro da fare,‭ ‬sia teorico che pratico,‭ ‬nello strappare dalle mani dei/delle potenti la gestione della scienza e metterlo nelle mani dei/delle loro legittim‭* ‬proprietar‭*‬:‭ ‬l’umanità.‭

Bibliografia
Bakunin Michail,‭ ‬Dio e lo Stato.‭
Echeverría Javier,‭ ‬Introducción a la metodología de la ciencia.‭
Feyerabend Paul,‭ ‬Contro il metodo.‭
Kropotkin Petr,‭ ‬Il mutuo appoggio.‭
Kuhn Thomas Samuel,‭ ‬La struttura delle rivoluzioni scientifiche.‭
Popper Karl Raimund,‭ ‬Logica della scoperta scientifica.‭
Thorpe Charles e Welsh Ian,‭ ‬Beyond Primitivism:‭ ‬Towards a twenty-first Century Anarchist Theory and Praxis for Science and Technology.‭ ‬Anarchist Studies‭ ‬16.‭
Libri consigliati‭
Coniglione Francesco,‭ ‬Popper addio.‭ ‬Dalla crisi della filosofia della scienza alla fine del logos occidentale.‭
Maturana Humberto e Varela Francisco,‭ ‬De máquinas y seres vivos,‭ ‬autopoiesis de la organización de lo vivo.‭
Lakatos Imre,‭ ‬La metodologia dei programmi di ricerca scientifici.‭
Lakatos Imre e Feyerabend Paul,‭ ‬Sull’orlo Della Scienza.‭ ‬Pro E Contro Il Metodo.‭
Feyerabend Paul,‭ ‬Ambiguità‭ ‬e armonia lezioni trentine.‭

Note‭
(‬1‭) ‬Nel contesto presentato,‭ ‬parliamo di scienza olistica e non di olismo in senso generale.‭ ‬La scienza olistica è un modello di riferimento scientifico che raccoglie svariati approcci multidisciplinari‭; ‬essa serve ad analizzare in maniera approfondita le parti di un sistema complesso,‭ ‬interessate da interazioni locali che cambiano la struttura della medesima.

‭(‬2‭) ‬In‭ “‬What Theories Are Not,‭” ‬Hillary Putnam descrive la tesi del‭ “‬Received View‭” ‬come delle‭ “‬teorie che debbono essere pensate come un‭ “‬calcolo parzialmente interpretato‭” ‬nel quale solo i‭ “‬termini osservativi‭” ‬sono‭ “‬direttamente interpretati‭” (‬essendo i termini teorici solo‭ “‬parzialmente interpretati‭” ‬o,‭ ‬come anche anche si dice,‭ “‬parzialmente compresi‭”)‬.‭”

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